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Dimagrire in una settimana: perché è un obiettivo impossibile (e rischioso)

Dimagrire in una settimana: perché è un obiettivo impossibile (e rischioso)

In cerca di una dieta lampo per perdere peso in pochi giorni? Se adottando regimi alimentari restrittivi e sbilanciati si rischia spesso l’«effetto boomerang», meglio puntare su strategie mirate che, in alcuni casi, possono regalare benefici visibili anche nel breve periodo. Come spiega una nutrizionista


(articolo di DI FRANCESCA GASTALDI)

VANITY FAIR




Dimagrire in una settimana. A quanti sarà capitato di voler tentare l’impresa eroica, in previsione di un’occasione speciale, per riuscire a indossare quei vecchi jeans dai quali non si riesce proprio a separarsi. O anche solo in vista di un weekend al mare e di quel fatidico momento dell’anno che, ancora troppe volte, come una sorta di guanto di sfida, ci viene proposto come «prova costume».

Qualunque sia l’obiettivo, la tentazione - ammettiamolo - è spesso quella di tuffarsi nel web a caccia del regime alimentare in grado di assicurare risultati record in poco tempo. Magari proprio in una sola settimana.

Ma le cosiddette diete lampo esistono davvero? E soprattutto, siamo sicuri che siano sempre la scelta giusta?

«In realtà questo tipo di diete non sono mai corrette, né strutturate. Si tratta più spesso di regimi alimentari fai-da-te che comportano più insidie che benefici» - sottolinea la dottoressa Chiara Boscaro, biologa e nutrizionista presso l’Istituto Clinico San Siro di Milano e gli Istituti Clinici Zucchi di Monza.


Dopo una dieta molto restrittiva i chili persi si riprendono in genere quasi subito. Ma non solo. Perché questi regimi alimentari nascondono altre insidie.

«Con diete eccessivamente restrittive si rischia soprattutto di avere un deperimento del fisico perché si perde massa magra. E la perdita di massa magra influenza anche il metabolismo, rendendolo meno efficiente - sottolinea l’esperta. - Questo significa che, quando si riprende a mangiare normalmente, si recupera tutto in poco tempo ma anche che, ogni volta che si ricomincia a seguire una dieta, si fa ancora più fatica a perdere peso. Si finisce così per mantenere più difficilmente il peso a lungo termine e per bruciare anche meno calorie a riposo».


I rischi dell’effetto yo-yo sulla salute

Un altro aspetto che si tende spesso a trascurare è l’effetto che le oscillazioni di peso possono avere sulla salute generale dell’organismo.

«Il classico effetto yo-yo, se ripetuto, può stressare il sistema cardiovascolare - precisa la dottoressa Boscaro. - Esponendo a ipertensione, malattie metaboliche e persino ad un aumentato rischio di sviluppare il diabete tipo 2, poiché le continue oscillazioni di peso influenzano anche la sensibilità all’insulina. Senza dimenticare il rischio di infiammazione cronica a livello dell’organismo che sappiamo essere un fattore predisponente per molte patologie».


Dimagrire in una settimana: se il problema è  gonfiore e ritenzione



Evitare diete drastiche non significa però dover abbandonare i buoni propositi di rimettersi in forma. Se infatti l’obiettivo è smaltire quei 2 o 3  chili in più dovuti principalmente a ritenzione o gonfiore, esistono strategie efficaci che possono dare buoni risultati, anche in una settimana.

«Il primo consiglio da seguire e che tende ad essere sottovalutato, è quello di masticare lentamente e mantenere la corretta idratazione. Spesso infatti il gonfiore è dovuto soprattutto alla masticazione veloce e alla disidratazione - sottolinea l’esperta. - Oltre a cercare di bere, come sempre si dice,  almeno 1 litro e mezzo o 2 di acqua, si può puntare anche su tè e tisane, magari con effetto drenate e depurativo, come quelle a base di betulla, tarassaco, ortica o melissa».


I cibi da prediligere

«A tavola, invece, meglio preferire verdura di stagione ogni giorno, cereali integrali e proteine da carne bianca, pesce azzurro - come sgombro, sarde, ma anche salmone fresco, che contengono acidi grassi polinsaturi buoni - uova e legumi, particolarmente indicati, questi ultimi, perché, oltre ad essere un’ottima fonte di proteine vegetali, contengono moltissime fibre, vitamine e sali minerali ed aumentano il senso di sazietà. Senza trascurare alimenti ricchi di potassio, come la frutta secca, le patate, le banane, l’avocado, in grado di fronteggiare la ritenzione idrica. Per insaporire i cibi, invece, ottime alternative al sale che può favorire ritenzione, sono le erbe aromatiche, le spezie, il limone e l’aceto di mele. Mentre come condimento l’olio extravergine d’oliva è sempre consigliato. Il tutto, senza trascurare i metodi di cottura, preferendo la cottura al forno o al cartoccio, e quella alla griglia».


…e quelli da evitare


Per ridurre ritenzione e gonfiore, invece, nel corso della settimana, è bene astenersi da alcuni  tipi di cibi.

«In primis, gli zuccheri semplici (contenuti, ad esempio, in biscotti, merendine e succhi di frutta) che, richiamando acqua a livello delle cellule, creano gonfiore - prosegue l’esperta. - E poi bevande gassate e zuccherate, alcolici, affettati, insaccati, carne rossa, formaggi così come, in generale, alimenti processati e conservati. Se il problema è dovuto alla ritenzione, insomma, mangiare in modo sano anche per una settimana può dare dei benefici. Specie se si abbina a un’alimentazione corretta anche l’attività motoria».


Dimagrire: questione di metabolismo?


Ma se diete drastiche sono nemiche giurate del metabolismo, ci sono invece strategie da seguire che possono aiutare a farlo funzionare correttamente?

«Anche se in parte il metabolismo è una questione genetica, è vero che più si possiede massa magra, più il metabolismo funziona - assicura la dottoressa Boscaro. - Per questo, mangiare adeguatamente, non saltare i pasti ed evitare eccessi di zuccheri semplici e grassi non necessari, sono le strategie suggerite. Tenendo ben presente che non esistono integratori miracolosi per accelerare il metabolismo perché l’unica strategia davvero efficace per stimolarlo è l’attività fisica: ogni chilo di muscolo aumenta infatti il metabolismo di circa l’1,5%. La regola deve essere allora quella di mantenersi attivi quotidianamente, evitando l’eccessiva sedentarietà e praticando 40 minuti di attività fisica, almeno 3 volte alla settimana. Facendosi seguire da un esperto in caso di attività strutturate».


Meglio puntare su strategie a lungo termine

Invece di pensare di dimagrire in una settimana, insomma, meglio scegliere di impostare delle giuste abitudini alimentari da mantenere nel lungo periodo. E che possono rivelarsi preziose anche in un’ottica di perdita di peso.

«Bisogna seguire una dieta equilibrata, che fornisca la giusta energia, partendo dal presupposto che il bilancio calorico corretto varia in base all’età, al sesso e alle abitudini - conclude la nutrizionista. - A livello generale, un’alimentazione equilibrata dovrebbe sempre includere una fonte di carboidrati complessi, una di proteine magre e grassi buoni, nella giusta proporzione. Includendo le famose tre porzioni di verdura al giorno e due di frutta. Ed evitando invece il classico errore di eliminare, per dimagrire, i cereali, soprattutto quelli integrali. Che sono invece preziosi alleati».


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