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#La Gazzetta dello Sport #Active


La Dr.ssa Chiara Boscaro, Biologa Nutrizionista, collabora con #LaGazzettadelloSport sezione #Active per parlare dell'importanza dei carboidrati a livello sportivo


"Sono la principale fonte di energia del nostro organismo, utili sia prima sia dopo la performance", spiega a Gazzetta Active la dottoressa Chiara Boscaro

Giornalista: Maria Elena Perrero

17 Giugno 2020


Spesso demonizzati, soprattutto in molte diete dimagranti iperproteiche, i carboidrati sono diventati la consolazione di tanti di noi in quarantena. Ma oltre a soddisfare il palato, hanno delle proprietà utili a livello di salute? E hanno qualche beneficio per chi fa sport? “I carboidrati sono la principale fonte di energia del nostro organismo”, spiega a Gazzetta Active la dottoressa Chiara Boscaro, biologa nutrizionista degli Istituti Clinici Zucchi di Monza. “Possono essere semplici o complessi. Nel primo caso parliamo di zuccheri come il lattosio, il fruttosio o il glucosio, nel secondo caso di amidi come quelli contenuti in cereali, legumi e patate”.


A livello di funzioni, qual è la differenza tra carboidrati semplici e complessi?

“I carboidrati complessi sono quelli a più lenta digestione, a più lento assorbimento. Quindi rilasciano energia nel tempo. I carboidrati semplici sono quelli che il cervello utilizza subito, perché il cervello funziona a glucosio. Se ci si sente stanchi e spossati e non si mangia da molte ore, oppure si è fatta attività fisica intensa, allora può esserci una carenza di zuccheri (differente però dalla vera ipoglicemia dei diabetici). In questi casi, una bevanda zuccherata o qualche caramella possono aiutare per recuperare subito. Ma a livello generale sono meglio i carboidrati complessi, in particolare integrali, non raffinati. Ricordando però che alcuni, come le patate e il riso bianco, hanno un elevato indice glicemico e vanno quindi consumati con moderazione”.


Qual è il beneficio dei carboidrati per chi fa sport?

“I carboidrati sono utili sia prima sia dopo la prestazione sportiva. Prima possono far parte di un pasto da consumare due o tre ore a distanza della performance per fornire energia. Il nostro organismo, infatti, durante l’attività fisica utilizza in prima battuta le riserve di glucosio, quindi quelle di glicogeno ed infine le riserve di lipidi, di grassi. L’ideale è consumare carboidrati complessi integrali associati a proteine ad alto valore biologico come le uova, ma anche pesce o carne”.


E dopo la prestazione sportiva?

“Dopo la performance sono utili per reintegrare le riserve. L’importante è cambiare la qualità di carboidrati complessi: per esempio riso e pane, sempre integrali, o pasta e orzo. Va anche ricordato che se non consumiamo carboidrati il corpo dopo un po’ comincia a demolire le proteine muscolari, quindi la massa muscolare cala. Per questo una dieta eccessivamente povera di carboidrati non è l’ideale”.

 
 
 

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